La Stlà: voci e cicale di paese

Era un sabato pomeriggio di inizio estate. La strada Eridania che porta da Ferrara verso il confine con il Veneto a Santa Maria Maddalena era deserta e cocente. Dopo l’inizio della pandemia di Covid e il conseguente lockdown ero già uscito dai confini cittadini per lavoro, ma era la prima volta che lo facevo da solo.
Viaggiando nella controra per le strade di provincia costeggiate dai campi, interrotti di rado e per brevi tratti dagli incroci di qualche paesino, mi ritrovai a sperimentare stati d’animo che avevo conosciuto da bambino.

Quel sabato pomeriggio andavo verso Stellata, la Stlà in dialetto ferrarese, dove avrei incontrato Alessandra ed i suoi amici. L’avevamo conosciuta come Associazione STRADE qualche mese prima in una giornata di formazione presso lo Spazio 29 a Bondeno. In quella occasione ci aveva piacevolmente colpiti la lucida consapevolezza dimostrata da Alessandra mentre ci raccontava com’era vivere da quindicenne in una frazione che, come tante altre in Italia, sta soffrendo il fenomeno dello spopolamento. Ci eravamo quindi lasciati promettendoci di rivederci per conoscerci meglio e approfondire quelle considerazioni.

L’appuntamento era davanti al museo archeologico alle 16:00 e al mio arrivo i ragazzi erano già lì ad aspettarmi. Accompagnavano Alessandra i suoi amici Gaia, Elena, Gabriele, Laura e Filippo, una selezione dei pochissimi adolescenti rimasti a Stellata.

Stellata è tra le vittime della grave e ormai nota questione dello spopolamento dei piccoli Comuni e borghi del nostro paese.

“Da anni, c’è un movimento costante in atto. Di svuotamento dei piccoli comuni, soprattutto montani o a vocazione agricola. Le scuole chiudono, per mancanza di bambini; le banche spostano gli sportelli; il trasporto pubblico è problematico, quando non inesistente. Le amministrazioni provano a condividere i servizi tra più comuni, ma i referendum per le fusioni sono quasi sempre stati bocciati dagli abitanti.”

“Da Nord a Sud, sono tantissimi i piccoli comuni che dal 1971 al 2015 – ultima rilevazione Anci, sulla base di dati Istat – hanno perso più della metà dei loro residenti. Ben 115 registrano un tasso di spopolamento superiore del 60%.”

Se a questo problema aggiungiamo quello dell’invecchiamento demografico ecco che si compone lo scenario comune a tanti altri paesi o piccoli comuni come Stellata.

Alla fine di una passeggiata tra la Rocca Possente, l’argine e le vie del paese abbiamo proposto ad Alessandra, Gabriele, Laura, Gaia ed Elena di passare l’estate insieme per conoscerci. Lo avremmo fatto in dieci incontri attraverso i quali sarebbero stati gli stessi ragazzi a raccontare la loro realtà usando il genere documentaristico come strumento di comunicazione.

La stagione estiva ci ha permesso di poter svolgere le attività per lo più all’aperto nel totale rispetto delle norme di sicurezza contro la diffusione del Covid in vigore in quel periodo.

Il primo appuntamento è stato sulla teoria quindi abbiamo potuto approfittare dell’ombra del portico del bar Ariosto, seduti tra un’insegna di gelati Sammontana e pensionati che ci lanciavano sorridenti occhiate curiose.

Dopo una carrellata sui vari generi audiovisivi con un particolare focus sul documentario abbiamo visto nel dettaglio le attrezzature che avremmo usato durante il corso ed il loro funzionamento.
Abbiamo diviso i successivi incontri tra le fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione. I ragazzi hanno avuto il tempo di interpretare i vari ruoli protagonisti in una produzione, dall’autore al cameraman e dal regista all’assistente di produzione.
Il frinire delle cicale è diventato la spontanea colonna sonora dei nostri incontri.
I ragazzi hanno redatto una lista di domande attraverso le cui risposte provare a raccontare la loro particolare condizione. Le hanno rivolte a se stesse e agli altri componenti del gruppo che uno ad uno hanno sfilato davanti la telecamera, e ad un paio di concittadini abilmente scelti.
E’ stato molto interessante vedere come ognuno si è interessato ad un aspetto rispetto ad un altro e la passione con il quale hanno ricoperto i loro ruoli.
Trovare poi una pluralità nelle loro risposte mi ha fatto capire come anche tra persone che vivono lo stesso background e conducono vite molto simili la concezione dell’abitare un luogo e di quella che dovrebbe essere la sua funzione può cambiare completamente.

Con la scelta del titolo poi per il documentario finale si è conclusa la prima avventura con i ragazzi della Stlà.
L’idea iniziale era quella di proiettare il documentario nella piazza o in uno dei parchi di Stellata per restituirlo e condividerlo con la comunità ma vista la situazione attuale ci sarà da aspettare ancora un po’.

Bruno Leggieri Associazione Strade

Percorso sostenuto da Regione Emilia Romagna e realizzato all’interno del progetto INCROCI DI INCLUSIONE DGR 689/2019 e Determina Dirigenziale 18435 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Azione a sostegno del protagonismo giovanile in linea con le priorità del piano di zona 2018/2020 del Distretto Ovest Ferrara.

Insieme a noi nel percorso  LA LOCOMOTIVA APS – SPAZIO 29 e BANGHERANG APS